Per la serie “interviste con gli italiani imprenditori in Cambogia”, oggi incontriamo Aurelio Flacco, poliedrico imprenditore italiano residente nel Regno dal 2014.
Nel corso del nostro incontro, Aurelio ci racconta di essersi trasferito in Phnom Penh, dopo tre anni trascorsi in Tailandia, come rappresentante in Cambogia e Sud Est Asiatico di esclusivi brand italiani nel settore dell’arredamento di lusso e dell’ automazione.
Nel 2017, assieme ad un gruppo di imprenditori italiani, fonda il capitolo nazionale dell’ Italian- Cambodian Business Association (ICBA), all’ interno Eurocham Cambodia- un’associazione business senza fini di lucro nata con l’obiettivo di creare un ponte di scambi commerciali e culturali tra Italia e Cambogia e ne viene eletto Presidente.
Nel corso 2020, aggiunge una nuova nomina come Console Onorario d’Italia in Phnom Penh in rappresentanza dell’Ambasciata Italiana in Bangkok.
Incontriamo Aurelio Flacco via video-call, con l’intento di farci raccontare la sua esperienza nel Kingdom of Wonder.
Perché ha scelto di trasferirsi e lavorare in Cambogia?
Ho scelto la Cambogia in quanto Paese emergente, in fermento, con un PIL in forte crescita da un decennio e potenzialità’ commerciali in svariati campi. Come realtà ancora in fase di sviluppo, si richiede molta più prudenza che altrove, ma allo stesso tempo si ha la consapevolezza che nel medio-lungo termine l’impegno verra’ ricambiato ampiamente. La presenza di zone speciali, e’ stato un motivo di interesse. Sonochiamate SEZs (Special Economic Zones), situate in punti strategici in tutto il Paese, che permettono alle aziende di trarre diversi benefici tra cui l’esenzione dazi, VAT, possedere una linea elettrica continua e protetta, logistica dedicata. Infine la semplicita’ con la quale aprire un’attività commerciale e’ stato un incentivo determinante.
Cosa significa per lei , imprenditore Italiano, “fare business” in Cambogia?
Mi ritengo fortunato in quanto italiano e consapevole della capacita’ del nostro paese nel combinare creatività’ e spirito commerciale. Infatti,da sempre sono convinto che fare business non possa prescindere dal creare innovazione. Ritengo che il Made in Italy rappresenti una grandissima opportunità’ anche qui in Cambogia. Lavorando con noi Italiani, gli investitori locali hanno sempre la certezza e la consapevolezza di avere tra le mani prodotti e servizi di prima qualità ed addirittura, per alcuni settori, unici al mondo.
Quanto e’ cambiato il contesto economico a seguito della pandemia?
Ovviamente il comparto turistico ha avuto, e sta avendo, un fortissimo calo. Invece, anche nel corso della pandemia, il settore delle costruzioni, non ha avuto interruzioni, ma solo rallentamenti. Il boom dell’edilizia, che ha avuto uno sviluppo straordinaria negli ultimi 3 anni , e’ ancora in crescita, soprattutto nelle città più grandi, come Phnom Penh o Siem Reap. Settore che rappresenta tutt’ora una grande opportunità di investimento per tante aziende italiane.
Che consigli puo’ dare ad un Italiano che decida di aprire un’attivita’ commerciale in Cambogia?
- È fondamentale studiare bene il mercato prima di arrivare fisicamente con la propria azienda in Cambogia. Questo perché si tratta di realtà diverse da quelle che siamo abituati a conoscere in Europa.
- Un altro aspetto di colossale importanza è trovare un distributore, un partner , un investitore Cambogiano con competenze nel settore di riferimento, con cui condividere il progetto lavorativo. Un partner locale, qualificato, affidabile,con conoscenza della lingua, della cultura, delle leggi e del network di riferimento,permette all’investitore italiano di concentrarsi sulla vera sfida iniziale, il marketing di lancio dell’azienda.
- Trovare il partner giusto, così’ come la costruzione di un rapporto di fiducia , richiede tempo e pazienza, ma e’ un passaggio essenziale. Nel corso degli anni ho visto diverse aziende scegliere partner non all’altezza della situazione, buttando via posizioni di mercato importanti e soprattutto danneggiando il proprio brand.
- Infine, consiglio la presenza diretta dell’imprenditore o chi per lui sul campo, come un comune denominatore per conseguire uno sviluppo efficace del business.
In quanto Presidente ICBA, come pensa di poter supportare le aziende italiane già’ sul territorio?
Innanzitutto L’Italian-Cambodian Business Association (ICBA) e’, istituzionalmente parlando, l’unica realtà italiana ufficialmente operante in Cambogia con l’obiettivo di facilitare la cooperazione tra ambo i paesi e supportare le aziende già presenti nel territorio. Il mio intento, dunque, non è solo quello di rappresentare l’Italia all’estero, ma di creare un indotto per poter far sì che le aziende italiane che decidono di investire e operare qui siano agevolate, inserirle nel mercato tutelando i loro interessi ed aiutarle a crescere, anche grazie all’esperienza diretta maturata in quanto imprenditore. Vorrei inoltre garantire più’ spazio e visibilità’ alle nostre aziende e dare modo agli investitore cambogiani di approfondire la conoscenza.
Che prospettive vede per il futuro?
Secondo il mio punto di vista, noi come paese Italia dobbiamo accelerare e cercare di entrare nel mercato Cambogiano che è pieno di grandi opportunità. Non solo in settori già’ tradizionalmente presenti, come il Garment e tutta la filiera , ma sfidare nuovi ambiti ,quali, ad esempio, Trasformazione e produzione di energia rinnovabile, Apparecchi e prodotti Medicali or Sistemi innovativi di raccolta differenziata. È importante essere presenti. Sono veramente tante e diverse le possibilità d’investimento che questo Paese offre, basta solo consultare ICBA e con il nostro supporto, individuarle per trasformarle in realtà.
Per contattare Aurelio Flacco, visitare il suo profilo sulla Business Directory qui
Articolo di : Marco Restifo Pecorella