SMATERIA raccontata dalla co-fondatrice Jennifer Morellato

Smateria e'un brand Italiano che produce in Cambogia borse ed accessori fatti artigianalmente da materiali riciclati e di utilizzo quotidiano. Ci racconta la sua storia di successo una delle sue fondatrici, Jennifer Morellato.
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Per poter apprezzare la bellezza di una borsa Smateria , è necessario conoscere la storia completa dell’azienda. Questo brand è nato nel 2006 grazie allo spirito imprenditoriale e alla creatività delle due fondatrici Italiane: Jennifer Morellato e Elisa Lion che producono borse e accessori sostenibili utilizzando materiali poveri o di scarto. Grazie all’eleganza, eticità e sostenibilità dei materiali utilizzati, Smateria continua a crescere in popolarità a livello internazionale e le sue borse così belle, resistenti e innovative ci portano alla scoperta di un paese fonte di infinita ispirazione.

Ci racconta la storia di Smateria, una delle sue due fondatrici: Jennifer Morellato. Ci accoglie virtualmente in videocall dal suo ufficio a Phnom Penh e anche a distanza ne percepiamo l’energia e la positività. Jennifer ci racconta che l’incontro iniziale con la Cambogia è stato casuale. Di origini trentine con una laurea in Scienze Politiche e background lavorativo nel turismo,  si trasferisce a Phnom Penh nel 2001 seguendo l’impegno lavorativo del marito. 

Jennifer, sei una delle rare imprenditrici Italiane in Cambogia. Come e’ nata l’idea di creare un’ azienda di borse in Cambogia?

Smateria è nata un po’ come un gioco, un po’ come scommessa. Nel 2006, ad un incontro per mamme a Phnom Penh, ho conosciuto quella che sarebbe diventata la mia business partner: Elisa Lion, una ragazza italiana che aveva studiato lingue orientali a Venezia e che aveva vissuto in Cina per diversi anni, il fermento imprenditoriale della Cambogia le ricordava moltissimo la Cina degli anni in cui aveva vissuto lei. Prendiamo un caffe’ assieme e le sue idee imprenditoriali e la sua creatività, mi spingono a credere in un futuro progetto comune. La nostra avventura inizia nel garage di casa mia oggi fino arrivare ad oggi, dopo 15 anni, ad una realtà ancora solida con prodotti creati da materiali di alta qualità.  

Iniziare un’attività in garage e nelle migliori tradizioni di start-up.

Si, siamo proprio partite da zero.  Elisa ed io abbiamo contrattato al mercato un paio di macchine da cucire e con l’aiuto di una modellista , che lavora ancora oggi nel nostro team e alcune sarte abbiamo cominciato a realizzare questo progetto. Nel 2006 abbiamo aperto il nostro primo negozio a Phnom Penh . Siamo arrivate ad avere una grande famiglia di 140 dipendenti e dal primo negozio nella capitale, oggi Smateria è cresciuta e conta 5 punti vendita nel Paese: due a Phnom Penh, uno localizzato a Siem Reap e due all’interno degli aeroporti internazionali.

Come vi siete divise i compiti tra co-fondatrici?

Elisa da sempre segue la parte creativa dell’azienda, ora è tornata in Europa ma continua a gestire la produzione e lo sviluppo dei nostri prodotti. Io seguo invece tutta la parte operativa. Le attività di marketing e comunicazione sono esternalizzate.

Il nome di un brand e’una scelta importante. Perché “Smateria”?

Smateria significa trasformazione, nessun materiale viene creato o distrutto ma tutto viene “smaterializzato”.  

Infatti il  primo materiale usato per la produzione delle nostre borse, che è diventato il materiale chiave dell’azienda, è stato la rete da pesca. Un materiale povero facilmente reperibile nei mercati locali, usato per pescare, per proteggere gli animali e per essiccare il riso. Uno strumento fondamentale qui in Cambogia che fa parte della sua identità. Successivamente, altri materiali utilizzati sono stati gli scarti della pelle utilizzata per la fabbricazione di divani usata per decorare le borse e la plastica utilizzata per produrre piccole decorazioni all’uncinetto.

 

Ancora oggi,  l’attenzione ai materiali sostenibili è chiave. Stiamo lanciando IKI, una collezione che rappresenta un punto di svolta qui a Smateria perchè sarà la prima collezione di borse e accessori realizzata con plastica riciclata e prodotta con tecniche innovative: per produrre il tessuto utilizziamo la plastica di scarto di una garment factory qui a Phnom Penh, la lavoriamo e mixiamo con i nostri colori e prodotti.

Come descriveresti il vostro brand?

Il nostro motto qui a Smateria è: “Bags with a soul” perchè dietro alla creazione di ogni borsa si nasconde l’anima dell’azienda: tutto quello che facciamo, lo facciamo con passione e responsabilità. Le collezioni di Smateria, a partire da IKI, vogliono abbattere i confini stabilendo un nuovo standard per l’eco-moda e ispirando una nuova generazione di acquirenti consapevoli.

Ci puoi fare qualche esempio pratico del vostro essere un’azienda etica e responsabile?

A Smateria abbiamo a cuore lo sviluppo sia personale che professionale dei nostri lavoratori, che sono soprattutto lavoratrici. l’80% dei nostri dipendenti sono donne , molte impiegate nella produzione. Offriamo loro servizi dedicati: bonus annuali, possibilità di crescita personale, corsi di lingua e professionali e una nursery all’interno dell’ufficio per andare a aiutare le mamme lavoratrici. Tutte queste iniziative vengono sviluppate perché Smateria non vuole offrire ai suoi collaboratori solo un’opportunità di lavoro ma essere vista come un luogo dove crescere insieme.

Chi compra una borsa Smateria?

Le nostre borse sono indirizzate a una clientela medio-alta sia locale che internazionale. All’inizio la clientela cambogiana non capiva l’utilizzo dei nostri materiali ma alla fine, grazie al nostro impegno, siamo riusciti a guadagnarci una fetta di mercato in Cambogia. Inoltre, collaboriamo anche degli importanti clienti corporate. Abbiamo avuto la possibilità di collaborare con Viaggidea, un importante tour operator italiano. La nostra partnership ha portato alla creazione di 58000 borse e pochette da viaggio offerte come omaggio per i loro clienti.

Parlando dei giorni nostri. In che modo la pandemia ha impattato il vostro business?

Come molti, la nostra crescita costante negli anni è stata abbinata alla crescita del turismo internazionale in  Cambogia. A seguito della pandemia, le vendite sono diminuite a causa della chiusura delle frontiere ai turisti internazionali. Abbiamo dovuto far fronte all’emergenza   congelando temporaneamente i rapporti lavorativi con parte del personale. Soprattutto, abbiamo dovuto ripensare il nostro modello di vendita e distribuzione, passando da una vendita quasi esclusiva in Cambogia, ad una con terza parti che acquistano e distribuiscono direttamente all’estero. US e Germania sono i nostri più grandi distributori. Altri mercati importanti ad oggi sono il Sud Est Asiatico, Hong Kong e Giappone.

La pandemia in Cambogia, ha portato una grande spinta all’e-commerce. Anche voi avete aperto un canale on line? 

Si. A Gennaio 2020 abbiamo aperto il nostro e-commerce per cercare mercati esteri. Abbiamo qualche difficoltà legata ai metodi di pagamento, ad esempio PayPal non è presente in Cambogia, ma stiamo notando miglioramenti. Grazie allo sviluppo di questa piattaforma digitale siamo riuscite a conquistare fette di mercato importanti quali il mercato australiano e neozelandese.

Quali sono i progetti futuri di Smateria?

Vogliamo andare ad ampliare il nostro e-commerce per poter offrire il nostro prodotto a una clientela più vasta. Inoltre, vorremmo espanderci in nuovi mercati.

 

Infine, quali sono le prospettive per il futuro post-pandemia?

Bisogna essere ottimisti per il futuro. Noi ci stiamo avvalendo di una strategia improntata alle esportazioni però quando la Cambogia si riaprirà al turismo noi siamo pronti ad accogliere tutte quelle persone che credono in noi e nel nostro brand.

 

✍️ Francesca Danni

📷 Smateria

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