Metaesthetics Lab di Carlo Santoro

Laboratorio di sperimentazione artistica fondato da Carlo Santoro
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Laboratorio di sperimentazione artistica fondato da Carlo Santoro.

“Realta’ al di la’ dell’estetica, estetica al di la’ della realta’ ”

Carlo Santoro, professore associato presso l’American University of Phnom Penh (AUPP), ci parla di Metaestetica, un laboratorio di arte sperimentale da lui fondato nel 2012 in Cina e che ora prosegue qui in Cambogia.

Metaestetica. Cos’è e come nasce l’idea?

Il laboratorio Metaestetica nasce a Pechino nel 2012, nella nota Beijing Art Zone 798, culla dell’arte contemporanea cinese. Le sperimentazioni propose nel laboratorio sono volte ad approfondire i presupposti teorici della “corrente eventualista”, che ha origine dal gruppo di ricerca sulla psicologia dell’arte, Jartrakor, fondato a Roma, dal prof. Sergio Lombardo, nel 1979 e di cui sono membro dal 2001. Il laboratorio e’ aperto a chiunque intenda condividere l’esperienza estetica e che abbia come intento quello di sostenere una visione aperta capace di promuovere una ristrutturazione cosciente degli assunti socialmente condivisi attraverso l’interazione tra pubblico e opere proposte dai ricercatori.

Metaestetica è presente anche in Cambogia?

Dal 2019 al 2020, ancora una volta abbiamo allestito uno spazio visitabile presso il Factory Phnom Penh Art Space, ma se in Cina la sperimentazione si era incentrata sulla registrazione degli iniziali commenti e discussioni sui risvolti emozionali che interessano la sfera libidica, e talvolta ludica dei visitatori, in Cambogia si sono proposti veri e propri esercizi di elaborazione cognitiva. Nel 2021, a seguito della situazione Covid, ci stiamo concentrando su istallazioni che interesssano spazi pubblici.

Parlaci dell’ultima istallazione di Metaestica presso Factory Phnom Penh: Reversality Hyperstructures

L’installazione, Reversality Hyperstructures, nasce dal alcune tecniche di fotomontaggio che sto sperimentando dal 2009 e documentato sulla mia pagina Instagram (carlouni2). Finalmente sono arrivato ad una maturazione e l’ho aperta ad un pubblico piu’ ampio.

Si tratta di una technica molto semplice che utilizza immagini che sono state ottenute copiando, specchiando e/o ruotando una o più volte porzioni di fotografie scattate con uno smartphone e utilizzando un software commerciale di photo-editing.

L’iper-ambiguità delle immagini, cosí ottenute, propone una sfida cognitiva. I visitatori, nel tentativo di sincronizzazione delle incongruenze, provano a darne senso compiuto. Ne risulta una realtà costruita principalmente a livello mentale, che va appunto dal livello mentale a quello fenomenologico: Reversality o tradotto piu’ o meno letteralmente in italiano Realta’-Invertita.

A conclusione del progetto Reversality hai creato un video.  Di cosa si tratta ?

La prima parte di questo progetto si è conclusa ad Aprile e questo video é uno dei risultati di un percorso. Ogni opera proposta, infatti, ha vita propria e non ha mai un fine contemplativo. Rappresenta uno stimolo verso il quale generalmente ci si aspetta una risposta da parte dei soggetti invitati alla fruizione. Le modalità̀ di risposta vengono registrate e di solito attivano proposte di stimoli successivi all’evento, seguendo un percorso a tappe. In particolare il video ci mostra una possibilita’ di fruizione dell’oggetto esposto, attraverso la video camera di un cellulare; un esercizio che e’ stato condotto con chi e’ passato a visitare l’installazione.

Parlando di risultati ottenuti, un’opera di Metaestetica è stata selezionata per la PenhArt.

Exercise 4 è stata selezionata per la prima edizione di PenhArt, una fiera dell’arte organizzata dal Ministero della Cultura e delle Arti. L’opera è stata scelta da una giuria per gli aspetti sperimentali ed interattivi e rappresenta una proposta di riflessione sull’arte astratta in Cambogia. Il lavoro, unica rappresentanza italiana, è stato selezionato assieme a quelli di altri 36 artisti, 18 cambogiani e 18 internazionali.

Per ulteriori informazioni consultate il sito https://penhartfair.wordpress.com/ o visitate la pagina Facebook https://www.facebook.com/PenhArtFair.

Altri progetti futuri?

Per il futuro prossimo, certamente continueremo ad esplorare le potenzialita’ di Reversality, che abbiamo in programma a giugno di ampliarla e trasferirla presso la vecchia Stazione Ferroviaria di Phnom Penh. Un progetto dentro un progetto, dato che il recupero della Stazione segue un progetto preliminare da me concepito.

A luglio 2021, nel corso di Arte e Cultura presso AUPP, inizieremo un progetto che ci portera’ 60 studenti cambogiani a riflettere sull’espressione dello spazio intimo.

Per la fine dell’anno, ci stiamo organizzando, per tornare in galleria con una proposta di progetto che coinvolge arte digitale, sonora e istallazione di grande formato, esplorando, ancora una volta, la percezione di forme stocastiche.  Contemporaneamente, abbiamo elaborato un’altra proposta per portare avanti il progetto The Extended Dimensions of Space; oltre a proporre nuovi prototipi di rappresentazione esadimensionale, tenteremo di relazionarci con la dimensione del  privato.

Continueremo a documentare queste esperienze sulla pagine facebook del laboratorio, ma anche sulla rivista di Psicologia dell’Arte della corrente eventualista e in altre pubblicazioni gia’ in programma.

Per restare aggiornati sulle iniziative di Metaestetica Lab visitate la pagina Facebook: https://www.facebook.com/metaestica/

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